A Stromboli, tra le mura della scuola elementare, si aggirava un orco.
E’ questo quanto emerge dall’ordinanza di misura cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Messina, Maria Militello, che oggimattino ha portato in carcere a Gazzi il bidello Mario Tesoriero, 52 anni. Gravissime le accuse a suo carico: vanno dall’adescamento di minorenne alla pornografia minorile, alla detenzione di materiale pedopornografico.
Dalle indagini dell’Arma non sarebbero però emerse, per fortuna, condotte consistenti in atti sessuali ma tentativi – altrettanto gravi - di adescamento finalizzati alla realizzazione di immagini di pedopornografia virtuale, che poi venivano scambiate su Internet con appositi programmi.
A fare scattare le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Milazzo, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica, è stata la denuncia dei genitori di una bambina di nove anni, residenti, a quel tempo, nell’isola eoliana, insospettiti sia dalla costante frequentazione della bimba della casa dell’uomo, sia da una lettera ritrovata nel suo zaino che, seppure, fosse senza firma, ritenevano provenisse dal bidello. Tesi quest’ultima che ha trovato riscontro nel momento in cui è stato “visionato” il computer dell’uomo. Infatti, è stato ritrovato un file, il cui contenuto era stato cancellato, ma che era denominato “Il mio vecchio cuore”, ovvero la frase riportata in apertura della lettera.
Alla ragazzina veniva scritto di volergli bene, che era bellissima, che avrebbe voluto vederla più spesso, che era la sua parte mancante, che un pezzo del suo cuore era il suo.
La lettera si concludeva con l’invito a non dire niente dello scritto a mamma e papà, a strapparla e a gettarla nell’immondizia.
Il contenuto di questa missiva – secondo gli inquirenti- dimostrerebbe, senza alcun dubbio, che l’uomo ha cercato di adulare la minore, per carpirne la fiducia e adescarla per i fini che si era prefissato.
Intento perfettamente riuscito, al punto che la piccola, sia ai genitori, sia al magistrato che l’ha ascoltata, alla presenza di un medico specialista in neuropsichiatria infantile, ha parlato di quell’uomo come di un amico ed è apparsa quasi lusingata dalle sue attenzioni. Ha anche riferito di foto scattategli dall’uomo che gli diceva che l’avrebbe voluta come sua fidanzata, di piccoli regali ricevuti, e della frequentazione, all’insaputa dei genitori, della casa di Tesoriero, dove vedeva dei film e giocava.
La perquisizione, da parte dei Carabinieri di Stromboli, nel domicilio dell’uomo, susseguente alla denuncia e all’ascolto tutelato della minore, portava al sequestro di una videocamera, tre macchine fotografiche, un PC portatile, dodici cassette, un hard disk e tre telefoni.
Questo materiale veniva in seguito sottoposto al puntiglioso esame del tecnico informatico Claudio Gambino.
Attraverso la scansione della memoria del PC, effettuata con apposito programma, è emerso che l’uomo ha visionato, scaricato ed archiviato un considerevole quantitativo di materiale pedo-pornografico in parte costituito da immagini reali, in parte da immagini virtuali realizzate con tecniche di elaborazione grafica che fanno apparire come vere situazioni non reali. Inoltre un software, presente nel PC, gli ha permesso di scaricare e condividere in rete una serie di file a contenuto pedo-pornografico. Che siano immagini di minori lo si evince sia dalle chiavi di ricerca usate (8, 11e 12 anni), sia dalle fattezze fisiche delle persone raffigurate che non lasciano alcun dubbio che si tratti di ragazze e ragazzi di età inferiore ai 18 anni.
I file, cancellati e non sovrascritti, erano stati accuratamente archiviati in specifiche cartelle e recuperati dal consulente nel cosiddetto “spazio non allocato”. Sempre in questo spazio sono stati rinvenuti alcuni fotomontaggi in cui le labbra della piccola, oggetto delle attenzioni morbose del Tesoriero, erano accostate ad un organo sessuale maschile. Ed ancora circa diecimila fotografie pedo-pornografiche, ridotte di dimensione con apposito programma.
Fatta eccezione per il fotomontaggio della ragazzina la rimanente documentazione non sarebbe una produzione del bidello ma sarebbe stata scaricata dalla rete.
Il GIP ha ritenuto necessaria, così come d’altronde richiesto dal PM, la misura della restrizione in carcere dell’uomo, sia per le gravi responsabilità emerse nel corso dell’indagine, così come per il concreto pericolo di reiterazione di condotte analoghe.
L’uomo, lo ricordiamo, è difeso dall’avvocato Giuseppe Lo Presti del Foro di Barcellona Pozzo di Gotto.
La notizia dell’arresto del Tesoriero, rapidamente diffusasi in un’isola piccola come Stromboli, ha creato grande sconcerto tra la popolazione.