Tremano le Eolie per una scossa di magnitudo 3.5

Una forte scossa di terremoto di magnitudo 3.5, registrata alle 20 e 27 dall'Ingv - Osservatorio Etneo, a 15 chilometri di profondità, nel tratto di mare tra Salina e Filicudi, ha creato forte apprensione nelle due isole eoliane e nella vicina Alicudi. 

Non si registrano danni a persone e cose.

AGGIORNAMENTO: Il terremoto è stato avvertito distintamente anche in Sicilia, sulla costa che va da Capo d'Orlando a Messina.

"Alta velocità, cara amministrazione non ne possiamo più". La lettera aperta del cittadino Portelli

- Foto d'archivio -
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mo da Giuseppe Portelli e pubblichiamo:
RIVOLTA ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE CON LA SPERANZA CHE SI RISOLVA LA PROBLEMATICA CHE METTE IN SERIO PERICOLO I PEDONI E QUEI POCHI AUTOMOBILISTI CHE HANNO UN SENSO CIVICO. 
Una piaga quotidiana affligge e flagella questa isola, Canneto in particolare. Si vive nel caos totale. 
Nel tratto Marina Garibaldi, le auto transitano ad alta velocità, si dovrebbe andare a 30 km/h, invece ogni giorno si rischia di investire persone che passeggiano, bambini che giocano o attraversano la strada. 
Tutti corrono, tutti hanno fretta, dal 18enne appena patentato al più anziano. Correre è diventata una normalità irrefrenabile, raramente qualcuno si ferma per farti passare sulle strisce pedonali. Si viaggia sui 60/70 Km/h ed è una follia questa abitudine. Non mancano quei folli che invece si fanno, e fanno delle vere e proprie gare di accelerazione o corse in moto o scooter toccando punte anche di 100 km/h ed oltre.
Basta un po’ di incoscienza, scolleghi il cervello e il gioco è fatto… 
Si chiede con somma urgenza a questa amministrazione l'installazione, in tutta l’isola, possibilmente in ogni frazione, di AUTOVELOX a gogò. Con limiti di velocità a 30km/h soprattutto, ripeto, sulla Marina Garibaldi e Cesare Battisti. 
Cara Amministrazione, non ne possiamo più. Tra l'altro si possono evitare tragedie e reimpinguare le casse del comune.
Giuseppe Portelli

Emergenza Vulcano, aggiudicati lavori per oltre 78mila euro

Aggiudicati, in via definitiva, dal dottor Domenico Russo, nella qualità di responsabile della posizione organizzativa della Protezione civile del Comune di Lipari, i lavori relativi all’acquisizione e installazione di appositi gruppi elettrogeni e alla manutenzione del sistema di illuminazione delle elisuperfici, ubicate a Vulcanello e nella zona del Piano, e dei moli d’imbarco di Gelso e Ponente (Vulcano). 
L’impresa Isgrò Giuseppe si è aggiudicata l’appalto, per un importo di euro 78.160, oneri per la sicurezza compresi, offrendo un ribasso del 2,30%. 
I lavori, rientrano tra quelli previsti nell’isola eoliana nel contesto dell’emergenza, dichiarata, nel dicembre del 2021, a seguito dell’innalzamento dei valori delle emissioni gassose e per i quali il Comune di Lipari è soggetto attuatore.

Collegamenti isole minori, Aricò: «Al via le agevolazioni per lavoratori e residenti»

Definiti i criteri per le agevolazioni tariffarie nei collegamenti dalla Sicilia per le isole minori. L’assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Aricò ha firmato il decreto che dà attuazione alla norma contenuta nella legge di stabilità approvata dall’Ars a febbraio, che stanzia 1,4 milioni di euro. A usufruire delle facilitazioni sono: i dipendenti che prestano servizio pubblico nelle isole, a cui è garantita la circolazione gratuita; i dipendenti privati, che avranno uno sconto; i residenti di Alicudi, Filicudi, Marettimo, Levanzo e Linosa, che viaggeranno gratis nelle tratte da e verso l’isola principale di ciascun arcipelago.

Le disposizioni, che entrano in vigore da sabato primo aprile, prevedono che gli interessati debbano preventivamente recarsi nei rispettivi Comuni delle isole, dove lavorano o risiedono. Saranno poi i singoli enti locali a comunicare alle società di navigazione l’elenco dei beneficiari.

«Diamo attuazione – sottolinea l’assessore Aricò – a una norma della legge finanziaria, voluta dal governo Schifani. Per la prima volta introduciamo la gratuità per i collegamenti di chi svolge un servizio pubblico e dei residenti delle isole più lontane per raggiungere quella principale nei rispettivi arcipelaghi, oltre a una speciale scontistica per tutti i lavoratori, anche stagionali. Era un impegno preso che abbiamo mantenuto».

Auguri di…

Buon Compleanno a Mariangela Barca, Giusy Famularo, Debora Luccese, Berte Pasqui, Patrizia Giardina, Dario Di Losa, Caterina Grasso, Anca Prodan, Giovanna Mandarano Carbone, Angela Finocchiaro, Gianluca Re, Giovanna Favaloro, Franca Spinella, Gianluca Profilio, Rosa Acquaro, Giovanni Galletta.

Oggi è il 31 marzo. Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie e con il Santo del giorno

Panarea, gli isolotti e Stromboli sullo sfondo

SANTO DEL GIORNO: 
San Beniamino è vissuto in Persia verso il 400. Anche il Re persiano Isdeberge, adoratore del fuoco e del sole, perseguitava i Cristiani, e il diacono Beniamino fu da lui tenuto in carcere per due anni. Doveva essere un personaggio importante, anzi addirittura popolare, perché l'ambasciatore dell'Imperatore romano Teodosio, che negoziava un trattato di pace con il Re persiano, pose tra te condizioni anche quella di liberare l'illustre prigioniero.

Il Re Isdeberge, a sua volta, fece una controproposta: avrebbe liberato il diacono Beniamino se questi si fosse impegnato a cessare del tutto la sua opera di apostolato tra i persiani; e in questo senso parlò al prigioniero.

Vale la pena di riportare la risposta dell'intrepido cristiano, come ci è pervenuta dai Martirologi: « Non posso chiudere agli uomini le fonti della Grazia del mio Dio, — disse Beniamino. — Finché sarà in mio potere, illuminerò coloro che sono ciechi, mostrando loro la luce della verità. Non farlo, sarebbe incorrere nei castighi riserbati a coloro che nascondono i talenti del loro padrone ».

Si riferiva alla parabola evangelica del padrone che dà ai suoi servi i talenti d'oro, e al suo ritorno punisce quei servi che, oziosi e timorosi, li hanno nascosti, per paura di perderli, invece di metterli a frutto e di commerciarli fra gli uomini.

E in queste parole precise e decise, egli tracciava la linea di condotta di ogni cristiano, che non è solo depositario e custode dell'oro della verità, ma deve metterlo a frutto, donarlo al prossimo, insegnando e illuminando.
Fu liberato, malgrado queste sue ferme parole, per la pressione dell'ambasciatore romano; ma il fervente apostolo non perse tempo nei timori, e, come aveva dichiarato, riprese subito a istruire e a battezzare gli adoratori del fuoco.
Il Re persiano, libero dalla parola data, poté così di nuovo catturarlo, e gli impose di rinnegare la fede, sacrificando al simulacro del sole.
I Romani, come si sa, giustiziavano i condannati, secondo l'uso militare, decapitandoli con la spada. Era, per quei tempi, una forma di esecuzione abbastanza civile, e non priva di guerresca nobiltà. I persiani, invece, come molti altri popoli orientali, escogitavano di volta in volta atroci supplizi con i quali finivano i loro prigionieri.
E di raffinata atrocità fu anche il supplizio riserbato a San Beniamino, che ebbe il corpo trapassato da spilloni. Il Santo lo accettò e lo preferì coraggiosamente ai castighi riserbati a coloro che nascondono i talenti della verità.

Oggi è il 31 marzo. Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie e con il Santo del giorno

Panarea, gli isolotti e Stromboli sullo sfondo

SANTO DEL GIORNO: 
San Beniamino è vissuto in Persia verso il 400. Anche il Re persiano Isdeberge, adoratore del fuoco e del sole, perseguitava i Cristiani, e il diacono Beniamino fu da lui tenuto in carcere per due anni. Doveva essere un personaggio importante, anzi addirittura popolare, perché l'ambasciatore dell'Imperatore romano Teodosio, che negoziava un trattato di pace con il Re persiano, pose tra te condizioni anche quella di liberare l'illustre prigioniero.

Il Re Isdeberge, a sua volta, fece una controproposta: avrebbe liberato il diacono Beniamino se questi si fosse impegnato a cessare del tutto la sua opera di apostolato tra i persiani; e in questo senso parlò al prigioniero.

Vale la pena di riportare la risposta dell'intrepido cristiano, come ci è pervenuta dai Martirologi: « Non posso chiudere agli uomini le fonti della Grazia del mio Dio, — disse Beniamino. — Finché sarà in mio potere, illuminerò coloro che sono ciechi, mostrando loro la luce della verità. Non farlo, sarebbe incorrere nei castighi riserbati a coloro che nascondono i talenti del loro padrone ».

Si riferiva alla parabola evangelica del padrone che dà ai suoi servi i talenti d'oro, e al suo ritorno punisce quei servi che, oziosi e timorosi, li hanno nascosti, per paura di perderli, invece di metterli a frutto e di commerciarli fra gli uomini.

E in queste parole precise e decise, egli tracciava la linea di condotta di ogni cristiano, che non è solo depositario e custode dell'oro della verità, ma deve metterlo a frutto, donarlo al prossimo, insegnando e illuminando.
Fu liberato, malgrado queste sue ferme parole, per la pressione dell'ambasciatore romano; ma il fervente apostolo non perse tempo nei timori, e, come aveva dichiarato, riprese subito a istruire e a battezzare gli adoratori del fuoco.
Il Re persiano, libero dalla parola data, poté così di nuovo catturarlo, e gli impose di rinnegare la fede, sacrificando al simulacro del sole.
I Romani, come si sa, giustiziavano i condannati, secondo l'uso militare, decapitandoli con la spada. Era, per quei tempi, una forma di esecuzione abbastanza civile, e non priva di guerresca nobiltà. I persiani, invece, come molti altri popoli orientali, escogitavano di volta in volta atroci supplizi con i quali finivano i loro prigionieri.
E di raffinata atrocità fu anche il supplizio riserbato a San Beniamino, che ebbe il corpo trapassato da spilloni. Il Santo lo accettò e lo preferì coraggiosamente ai castighi riserbati a coloro che nascondono i talenti della verità.